Codice della navigazione e precedenza in mare

Le regole del codice della navigazione e i diritti di precedenza in mare sono un argomento molto importante che tutti i diportisti, anche chi possiede una barca senza necessità di patente nautica, dovrebbero conoscere. Potrebbe sembrare improbabile in acqua avere problemi di collisioni o pericoli di questo tipo. La sensazione che abbiamo pensando al mare è quella di essere immersi in un contesto molto vasto ma in realtà, specialmente nella stagione estiva e nei pressi delle località di villeggiatura, il traffico può essere molto sostenuto.

Anche se ci apprestiamo a navigare in tratti vicini alla costa o fare piccole escursioni giornaliere di poche ore, non dobbiamo mai sottovalutare l’importanza delle norme universalmente riconosciute e sintetizzate nel codice della navigazione. Queste possono essere utili in molte occasioni e soprattutto fare la differenza quando le decisioni da prendere sono improvvise. Vediamo allora quali sono le regole più utili da conoscere per non rischiare di trovarsi in situazioni di pericolo.

Pericolo di collisione e come individuarlo.

Pericolo di collisione e come individuarlo.

Per navigare tranquilli non basta preoccuparsi di controllare le previsioni meteo marine e conoscere la zona di navigazione in cui ci si trova, per esempio sapendo che una certa area ha bassi fondali o criticità morfologiche, bisogna anche saper condurre una barca. Un problema piuttosto comune e frequentemente causa di incidenti è quello di non conoscere adeguatamente il codice della navigazione. in particolare di ignorare o sottovalutare le norme che servono a prevenire gli abbordi in mare, ovvero le collisioni con altre barche.

Questo succede con maggiore frequenza quando si portano barche senza patente perché non si studia adeguatamente prima di mettersi in mare. Ma anche tra coloro che la patente ce l’hanno c’è sicuramente qualcuno che ha bisogno di un ripasso per non rischiare di cadere nel tranello dell’abitudine e della troppa confidenza col proprio mezzo. In definitiva per evitare quello che spesso accade anche quando ci troviamo alla guida di un’automobile e ci consideriamo guidatori esperti, trascurando le semplici regole che causano poi gli incidenti. 

Per capire se siamo in rotta di collisione con un’altra barca è fondamentale sfruttare i mezzi a nostra disposizione ed effettuare dei rilevamenti con la bussola per controllare se questa si stia avvicinando. In altre parole bisogna effettuare 2 o più rilevamenti allineando l’unità da diporto in avvistamento a un elemento della nostra barca, per esempio un oblò, una bitta, un musone o altro, se questa man mano si avvicina rimanendo sempre allineata allora vuol dire che ci si trova in rotta di collisione.

Quali sono le situazioni individuate dal codice della navigazione in cui si rischia un abbordo.

Una volta accertato il fatto di essere in rotta di collisione con un’altra imbarcazione bisogna effettuare una prima valutazione della situazione per capire quali sono gli attori in gioco, in sostanza chi siamo noi e chi è l’altra barca, per capire chi deve manovrare e chi invece può mantenere la rotta.

La regola generale dice che chi ha maggiore libertà di manovra deve dare priorità a chi ne ha di meno. Hai già letto il nostro articolo sui termini nautici?

  • Le imbarcazioni che hanno meno libertà di manovra in assoluto sono quelle che non possono governare per qualche motivo, per esempio perché in panne o per difficoltà dell’equipaggio. Sono tenute a segnalare la difficoltà con appositi segnali diurni o notturni, chiedendo acqua all’altra imbarcazione.
  • Ci sono barche che hanno manovrabilità limitata a causa dell’attività che stanno svolgendo, per esempio supporto per subacquei o attività di pesca come il recupero delle reti. Anche loro lo devono segnalare opportunamente.
  • Alcune barche sono condizionate dal loro pescaggio e dai fondali di una specifica zona, per questo sono costrette su una determinata rotta e non possono modificarla. Anche qui vale la regola dell’obbligatorietà della segnalazione.
  • In assenza di una delle precedenti condizioni vale la regola della priorità delle barche a vela rispetto a quelle motorizzate, ricordando che una barca a vela dotata di motore è da considerarsi motorizzata.
Le regole del codice nautico che determinano la precedenza in mare.

Le regole del codice nautico che determinano la precedenza in mare.

Individuati gli attori in gioco è più semplice ricordare quali sono le regole che il codice della navigazione ci mette a disposizione riguardo le varie casistiche delle precedenze in mare.

Rotte parallele opposte.

Se due imbarcazioni navigano parallelamente ma in direzione opposta, esse possono tranquillamente mantenere la rotta. In questo caso non vi è pericolo di collisione.

Barca raggiungente e barca raggiunta.

Se una barca naviga sulla rotta di un’altra barca ed è in procinto di raggiungerla a poppa possiamo distinguere due casi:

  1. Tra barche motorizzate la raggiungente può manovrare sia a sinistra sia a destra della raggiunta.
  2. Tra barche a vela o vela/motore la raggiungente deve manovrare sempre verso il lato sottovento.

Rotte opposte tra barche a motore.

Quando due imbarcazioni motorizzate navigano sulla medesima rotta in direzione opposta e quindi sono in rotta di collisione prua-prua, entrambe devono manovrare a dritta per passare tenendo l’altra imbarcazione sulla sinistra.

Incroci tra barche a motore.

Se due imbarcazioni motorizzate sono a rischio collisione a causa di un incrocio di rotte allora la barca sulla sinistra deve dare la precedenza a quella che viene da destra. Quest’ultima non deve fare nulla mantenendo la rotta, mentre quella proveniente da sinistra deve manovrare accostando a dritta.

Incroci tra barche a vela.

Quando a trovarsi in rotta di collisione sono due barche a vela bisogna ricordare che se entrambe hanno il vento diretto sulle stesse mura (entrambe lato sinistro o lato destro) è la barca che oppone il lato sinistro al vento a dover manovrare. Se invece il vento è diretto su mura opposte la barca sottovento ha la precedenza, in quanto normalmente la sua capacità di manovra è minore.

Caso particolare: ingresso e uscita dal porto.

In corrispondenza dell’imboccatura di un porto ha la precedenza la barca che esce rispetto a quella che entra. Inoltre l’imbarcazione che esce deve sempre procedere a 90° rispetto alla riva.

Altre regole del codice della navigazione da conoscere.

Altre regole del codice della navigazione da conoscere.

Oltre ad essere informati sulle norme riguardo le precedenze in mare, bisogna possedere altre nozioni di base. Senza queste conoscenze è difficile essere all’altezza delle situazioni più comuni che ci si trova ad affrontare navigando, anche a livello amatoriale. Ecco una selezione delle più importanti.

Velocità di navigazione e limiti.

L’eccessiva velocità in mare è una delle problematiche più diffuse, spesso i limiti non vengono rispettati causando incidenti e pericoli reali a bagnanti, imbarcazioni, sub e altri attori che popolano il mare, specialmente durante la bella stagione. Il codice della navigazione dice chiaramente che una barca che si muove a meno di 500 metri dagli scogli o 1000 metri dalla spiaggia non può viaggiare a una velocità superiore ai 10 nodi

Purtroppo l’eccesso di velocità è un vizio a cui molti, troppi non riescono a rinunciare, però è importante almeno sapere quale sia la teoria a riguardo.

Quando poi si entra o si esce dal porto effettuando manovre in mezzo alle altre imbarcazioni è vietato superare i 3 nodi di velocità.

Distanza minima dalla costa e altri limiti imposti dal codice della navigazione.

Un altro tasto dolente è costituito dalla distanza minima che un’imbarcazione dovrebbe rispettare quando naviga sotto costa. Questo limite dipende dalla conformazione geografica della costa. Per questo è estremamente importante conoscere le norme del codice della navigazione in vigore. Oltre al luogo in cui si vuole navigare, i suoi tratti peculiari, i fondali e le formazioni rocciose o sabbiose presenti.

In generale possiamo dire che quando la costa è composta da scogliere si devono tenere 150 metri di distanza minima, per arrivare a 500 metri in caso ci si trovi in presenza di spiagge o stabilimenti balneari.

Un altro importante limite da rispettare è la distanza minima dalla boa di segnalazione di un sub. Questa grandezza è fissata a 100 metri ed essendo in gioco la sicurezza delle persone è letteralmente di vitale importanza. Ne deriva che le conseguenze per chi non la rispetta sono molto serie, sconfinando nel campo del penale.

Boe e segnali diurni.

Quando un’imbarcazione si trova alla fonda, ovvero è ancorata, deve segnalarlo alle altre barche in transito.

Nel caso di barca a motore questo segnale è costituito da un pallone nero dal diametro adeguato e perciò ben visibile, da esporre a prua. Nel caso di barca a vela motorizzata al posto del pallone si deve utilizzare un cono rovesciato, cioè con il vertice in basso.

Le bandiere, non solo vessilli da esporre.

Le bandiere, non solo vessilli da esporre.

La corretta esposizione delle bandiere, nonché il loro significato a bordo vengono spesso ignorati. La bandiera nazionale è quella che di solito viene esposta maggiormente dalle imbarcazioni ed è la bandiera di dimensioni maggiori tra tutte quelle esistenti. Essa è obbligatoria per tutte le imbarcazioni di lunghezza superiore ai 10 metri, mentre le altre ovvero i natanti possono anche non esporla. Va issata a poppa dalle 8 del mattino fino al tramonto, sia che si navighi sia che la nave si trovi all’ancora. Quando la bandiera nazionale viene ammainata si devono ammainare anche tutte le altre bandiere, ad eccezione del guidone sociale, che vedremo tra poco.

La bandiera di cortesia invece è la bandiera del paese ospitante, non è obbligatorio esporla ma è piuttosto una questione di galateo marino, ecco perché viene detta “di cortesia”.

Il guidone sociale è il vessillo del circolo nautico a cui è iscritta l’imbarcazione o il suo armatore. Esso può rimanere fisso in esposizione giorno e notte, su barche a motore senza alberi viene normalmente issato sull’asta di prua.

È possibile poi esporre una bandiera personale, propria dell’armatore, a patto che essa non si confonda con altre bandiere in uso. Ha il compito di segnalare la presenza a bordo dell’armatore, perciò viene issata quando egli sale e ammainata quando scende.

Partenza dalla spiaggia: cosa dice il codice della navigazione.

Partire dalla spiaggia anziché dal porto è consentito, specialmente in zone vacanziere e attrezzate per svariate attività turistiche. Il codice della navigazione però prevede che questa pratica sia regolamentata attentamente. In particolare sancisce che la barca debba passare entro i confini degli appositi corridoi di atterraggio navigando a velocità minima. In loro assenza che proceda a remi con motore rigorosamente spento fino a raggiungere la distanza minima dalla costa prevista dalla legge. Nonostante le regole però quante volte abbiamo visto barche e moto d’acqua uscire dai confini prefissati a motore acceso?

Le regole principali per praticare lo sci nautico.

Una delle attività sportive più allettanti da praticare in mare è lo sci nautico. Quello che molti non sanno o a cui non pensano però è che si tratta di uno sport piuttosto pericoloso. Inoltre si svolge spesso vicino a luoghi molto frequentati dai bagnanti. Per questo motivo la sua pratica è regolamentata tramite norme specifiche dal codice della navigazione, alle quali tutti dovrebbero attenersi.

In particolare il conducente dell’imbarcazione deve essere in possesso di patente nautica, anche se la barca che conduce non lo richiederebbe in quanto dotata di motore con potenza inferiore ai 40 CV.

Riguardo l’attrezzatura poi, la corda di traino deve essere galleggiante e l’asta impugnata dallo sciatore deve essere conforme alle regole RINA. Inoltre lo sciatore deve indossare il giubbotto di salvataggio e la barca che lo traina deve essere dotata di specchio retrovisore convesso per poter sempre tenere d’occhio cosa succede dietro. Infine deve esserci una distanza di almeno 12 metri tra sciatore e barca trainante.

Insomma, improvvisare una sciata sull’acqua non è consigliabile per nessuno, anche perché le sanzioni previste per chi infrange le norme sono molto salate.

Conclusioni.

Un altro capitolo della sicurezza in mare riguarda infine le dotazioni di bordo obbligatorie, anche quelle regolamentate dal codice della navigazione. Per approfondire leggi l’articolo “Le dotazioni di bordo obbligatorie e i vincoli di distanza dalla costa”. Se hai bisogno di consigli o di attrezzatura nautica vieni a trovarci in negozio!

In questo articolo abbiamo visto le regole del codice della navigazione principali per chi possiede un’imbarcazione da diporto. Non sono certo tutte e frequentare un corso presso una scuola nautica prima di mettersi alla guida è forse il miglior consiglio che possiamo dare.

Spesso le regole più banali vengono disattese, è giusto prendere coscienza del loro impatto. Per evitare gli incidenti ognuno di noi dovrebbe fare la propria parte!